mercoledì 28 giugno 2017

Una sconfitta annunciata 2. I flussi elettorali

elezioni[1]


1. Grazie al lavoro benemerito dell’Istituto Cattaneo, siamo in grado di presentare e commentare estesamente i flussi elettorali tra il primo e secondo turno nelle elezioni comunali di Alessandria 2017. In un nostro precedente articolo del 27/06/2017, su Città Futura, avevamo già ampiamente commentato i risultati numerici resi disponibili, giungendo a delle precise conclusioni, sia di tipo numerico sia di tipo politico. È davvero interessante ora, disponendo del calcolo dei flussi elettorali, fare un confronto tra le due analisi. I flussi sono poi interessanti di per sé, poiché sono assai analitici e permettono di scoprire elementi altrimenti impossibili da individuare. E, come si vedrà, qualcosa di interessante c’è davvero.

2. Cosa sono i flussi? Riportiamo brevemente il commento dello stesso Istituto Cattaneo: «I flussi elettorali sono gli interscambi di voto avvenuti fra i partiti nel corso di due elezioni successive. Nel nostro caso vengono stimati per singole città sulla base dei risultati delle sezioni elettorali. Si tratta di stime statistiche, e quindi di misure affette da un certo margine di incertezza. Le nostre analisi sono effettuate «su elettori» e non «su voti validi», al fine di poter includere nel computo anche gli interscambi con l’area del «non-voto» (astenuti, voti non validi, schede bianche)». La tecnica utilizzata dall’Istituto Cattaneo è la tecnica standard, universalmente utilizzata in questo campo: «[…] consiste nella stima statistica dei flussi a partire dai risultati di tutte le sezioni elettorali di singole città […] la tecnica, detta «modello di Goodman», non è applicabile sull’intero paese, né su aggregati territoriali troppo ampi, ma può essere condotta solo su singole città a partire dai risultati delle sezioni elettorali, assumendo che i flussi elettorali siano stati gli stessi in tutte le sezioni della città, a meno di oscillazioni casuali. L’errore statistico è quantificato dall’indice VR (più è elevato maggiore è l’incertezza della stima) riportato per tutte le città studiate: nella situazione ottimale questo indice deve avere valore inferiore a 15». Per tutti questi riferimenti metodologici e per i dati che presenteremo qui di seguito si veda la nostra fonte:

 http://www.cattaneo.org/2017/06/26/2532/

 

3. Il risultato della stima dei flussi elettorali è una tabella a doppia entrata la cui lettura deve essere eseguita con qualche attenzione e con un minimo di consapevolezza di cosa significano i numeri ivi riportati. I numeri riportati sono in pratica delle percentuali. Sull’asse orizzontale sono posti i risultati dei principali contendenti al primo turno. I candidati che hanno ricevuto poche preferenze, non nominati, sono stati posti nella categoria “altri”. Si noti che per avere una chiara dimensione dell’andamento dei flussi nella tabella devono essere compresi anche gli astenuti, per registrare il flusso eventuale tra voto e astensione. Sull’asse verticale sono posti i risultati dei due contendenti del secondo turno e, ovviamente, gli astenuti. Nelle singole caselle si trovano gli spostamenti tra il primo e il secondo turno. In sostanza si può vedere da dove provengono i voti ricevuti dai due contendenti (e dagli astenuti) al secondo turno. Si tratta in altri termini di spostamenti percentuali. Poiché gli elettori aventi diritto al voto erano 75761, ogni punto percentuale della tabella vale uno spostamento di 757,61 elettori. Zero equivale a nessuno spostamento degno di nota.

 

Tab. 1 Flussi di voto tra primo e secondo turno, Alessandria (flussi sul totale degli elettori)

Rossa

(c-sx)

Cuttica

(c-dx)

Serra (M5s)

Trifoglio (civ)

Locci

(dx)

Altri

Astenuti

Tot

Rossa (c-sx)

12,7

0,2

1,0

2,2

1,8

1,5

0,4

19,7

Cuttica (c-dx)

0,7

15,8

2,0

2,4

2,5

1,2

0,0

24,8

Astenuti

3,5

0,0

3,6

1,5

0,0

0,3

46,6

55,5

Tot

16,9

16,0

6,5

6,1

4,4

3,0

47,0

100,0

Vr = 2,1

 

3.1. I voti di Rossa ottenuti al primo turno (12821, corrispondenti al 16,9% - si veda la colonna “Rossa”) sono stati solo in parte riconfermati: qualcuno va verso Cuttica (0,7) ma soprattutto, molti vanno nell’astensione (3,5 punti, pari a 2652 unità!). E questo è un fatto davvero  insolito e straordinario, che commenteremo in chiusura. Però, nonostante questa grave perdita verso l’astensione, Rossa ha guadagnato in modo sparso da diversi altri schieramenti. Si veda la riga orizzontale: guadagna lo 0,2 da Cuttica, l’1.0 da Serra, il 2,2 da Trifoglio e l’1,8 da Locci (inaspettatamente!) e, ancora, l’1,5 da altri (forse pezzi di Ivaldi e Miraglia) e qualcosina (0,4) dagli astenuti. Si arriva così alla percentuale finale ottenuta da Rossa del 19,7% (si veda il totale di riga). Si noti che il 19,7 di Rossa è il risultato di una grave perdita verso l’astensione e di diversi acquisti un po’ qua e un po’ la. Torneremo sulla questione.

3.2. Cuttica invece mantiene quasi tutti i suoi voti (come si vede, non c’è stato nessun passaggio all’astensione tra i suoi elettori della prima ora!), tranne lo 0,2 verso Rossa. Questo vuol dire che i voti di Cuttica erano molto più “sicuri” e stabili di quelli di Rossa. Cuttica poi guadagna 2 punti da Serra, 2,4 da Trifoglio, 2,5 da Locci e 1,2 da Altri. È interessante il fatto che il voto di Locci non sia andato completamente a Cuttica ma si sia diviso quasi a metà, tra Rossa e Cuttica. Evidentemente l’elettorato di Locci è un elettorato di protesta che ha una provenienza assai varia, dall’una e dall’altra parte dei due schieramenti.

3.3. È interessante esaminare le peripezie della lista Trifoglio: del suo pacchetto (che vale 6,1) cede – nonostante l’apparentamento – soltanto il 2,2 a Rossa, cede il 2,4 a Cuttica e l’1,5 all’astensione. Si conferma quindi che si trattava di una lista poco omogenea ma tendenzialmente (per due terzi almeno) contraria a Rossa. Il M5S cede l’un per cento a Rossa, il 2% a Cuttica e il 3,6 all’astensione. Evidentemente per metà degli elettori del M5S alessandrino avere Rossa o Cuttica in Comune è indifferente. Anche se Cuttica è risultato un po’ più simpatico alla metà restante.

4. Come s’è visto, i risultati dei flussi precisano meglio, in modo analitico quel che è successo ma sono pressoché compatibili con le analisi di ordine più generale che abbiamo proposto nel nostro precedente articolo. In più emerge decisamente – non si poteva sapere a priori – la grande volatilità dei consensi ottenuti da Rossa al primo turno, poiché come s’è anticipato  il 3,5% (sono 2652 unità!) è finito nell’astensione. Si tratta di un comportamento davvero poco spiegabile. Più di 2500 persone che votano Rossa al primo turno e poi si dimenticano di andare a votare al secondo! È una cosa da pazzi!

Come spiegare questo dato? Personalmente non escluderei eventuali errori nella campagna elettorale, da parte di Rossa, tra il primo e il secondo turno, errori difficili da individuare poiché riguardano la prospettiva soggettiva, errori che però abbiano prodotto d’un botto lo scontento di più di duemila cinquecento elettori. L’unico fatto degno di nota, che potrebbe aver scontentato un tal numero di elettori di Rossa, è proprio l’apparentamento con la nemica Trifoglio. Non è infatti da escludere che l’apparentamento ufficiale con Trifoglio abbia fatto perdere a Rossa più voti di quanti non glie ne abbia fatti guadagnare. Infatti, se i sostenitori di Trifoglio erano nettamente contrari a Rossa, anche diversi sostenitori di Rossa potrebbero non aver ben visto l’alleanza, dell’ultimo momento, con chi era stato considerato in campagna elettorale come il nemico/ traditore (con tanto di lauta cessione di posti in Consiglio!). Ma questa è solo un’ipotesi. Per accertare cosa sia davvero successo nella testa degli elettori occorrerebbe fare delle interviste per saggiare i comportamenti soggettivi. Il che esula dalle nostre forze.

5. Tutto ciò contribuisce a inasprire ulteriormente le conclusioni del nostro precedente articolo. Per curiosità, siamo, infatti, andati a scartabellare i risultati delle elezioni del 2012. In quell’occasione Rossa vinse la carica di sindaco con 20360 preferenze (era appoggiata da sei liste). Questa era la potenzialità iniziale – cinque anni fa. Alla fine del suo mandato ha raccolto al primo turno 12821 preferenze, che poi sono diventate 14937 al secondo turno attraverso contributi disparati. Se il centro sinistra fosse stato completamente unito abbiamo calcolato – vedi sempre il nostro articolo precedente – una potenzialità di 19555 voti (cioè, più o meno analoga a quella di cinque anni fa!). Ora però l’analisi dei flussi ci dice che ci sono stati più di duemila cinquecento elettori (2652) – di cui non si poteva sapere nulla - che hanno prima votato Rossa e poi hanno defezionato al secondo turno. La loro presenza, per una strana coincidenza, è stata mascherata da un apporto più o meno della stessa entità guadagnato da Rossa altrove. Infatti, l’analisi dei flussi conferma che Rossa ha avuto anche parecchi “aiuti” dall’esterno, perfino dal fronte di Locci!). Quindi, questi duemila cinquecento e passa sostenitori “pentiti” di Rossa erano una potenzialità che, in condizioni di normale lotta politica, poteva sommarsi alla precedente e si sarebbe giunti a un potenziale di 22207 elettori. Se anche solo una parte dei duemila cinquecento non avesse defezionato, la vittoria di Rossa sarebbe stata pressoché sicura. O comunque, se Rossa doveva perdere, avrebbe perso sul filo di lana. Si conferma, una volta di più, che la sconfitta del centro sinistra locale, per un motivo o per l’altro, è stata congegnata e perpetrata all’interno del centro sinistra locale stesso.

 

Giuseppe Rinaldi

28/06/2017